L’agricoltura del futuro si sviluppa…verso l’alto! Il modello vertical farming

Una soluzione inedita a un problema di assoluta importanza. Il vertical farming rappresenta la rivoluzione (sostenibile) dell’agricoltura urbana, poiché consiste nell’implementazione della produzione di cibo, con una minore occupazione del suolo.

Ma chi è stato il primo a ipotizzare l’esistenza di una coltivazione che si sviluppa in verticale? L’idea nasce dalle osservazioni di Dickson Despommier, docente di Scienze della Salute ambientale presso la Columbia University.

Partendo dai dati ONU sulla crescita della popolazione mondiale – saremo in 9 miliardi entro il 2050 – e focalizzando la propria attenzione sulla scarsità delle risorse alimentari (alla quale si aggiunge l’incidenza dei cambiamenti climatici) il Professor Despommier ha pensato che l’unica soluzione risiedesse nello spostamento delle coltivazioni dalla campagna alle aree cittadine, più precisamente…sui grattacieli.

È nata così la pratica del vertical farming. Oggi le vertical farm sono dei veri e propri centri di autoproduzione di cibo, all’interno dei quali vengono difatti create le condizioni ambientali necessarie per lo sviluppo e la crescita di piante e ortaggi. Sono presenti in tutto il mondo, da Singapore ad Amsterdam fino a Milano.

Ed è proprio a Milano che lo scorso maggio è stato presentato il progetto Planet Farms, il più grande e avanzato stabilimento di vertical farming in Italia e Europa. Destinata alla produzione di lattuga ed erbe aromatiche, la struttura sarà presto realizzata a Cavenago (provincia di Monza e Brianza) dove si estenderà per oltre 9.000 metri quadrati.

Questa vertical farm vedrà al suo interno un processo di crescita altamente innovativo e integrato che partirà dai semi fino alla realizzazione del prodotto confezionato. L’intero processo sarà interamente automatizzato, il che consentirà a Planet Farms di consegnare un prodotto puro e fresco al consumatore, che sarà il primo a toccarlo con mano.

A proposito di automazione: a dare un contributo decisivo alla messa in atto del progetto è 255hec, società di soluzioni per l’industria per la quale ci occupiamo di Content e Social Media management. 255hec sta curando lo sviluppo delle tecnologie necessarie al funzionamento dell’impianto e del loro coordinamento, sta progettando vere e proprie “macchine speciali” e software che controlleranno la struttura attraverso un sistema di sensori. Insomma: i concetti di Industria 4.0, Big Data e Cloud saranno alla base di ogni progettazione.

I benefici derivanti da questo nuovo orientamento saranno innumerevoli: dall’assenza di contaminazioni derivante dagli inquinanti gassosi presenti nell’aria a un risparmio di acqua pari al 90% rispetto alle coltivazioni normali, fino all’abbandono totale di pesticidi ed erbicidi. Il futuro dell’agricoltura è nelle città.